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Il Mare Tempestoso dell’Edilizia: Un Viaggio tra Numeri, Affidabilità e Innovazione

A chi stai affidando la tua casa?

Una domanda più che lecita che rivela molti timori e diffidenza, soprattutto in un ambito delicato come il mondo delle ristrutturazioni. D’altronde si parla di mettere nelle mani di “uno sconosciuto” un bene di valore come la casa.

Diffidenza accentuata ancora di più dopo il fenomeno del Superbonus, una corsa sfrenata che ha fatto gola a migliaia di persone portando alla nascita di nuove aziende, la maggior parte prive delle competenze necessarie o di professionisti formati. Sapendo poco nulla del mondo dell’edilizia si sono lanciate a capofitto per sfruttare al massimo le agevolazioni fiscali.

A confermare le statistiche elaborate da InfoCamere per Il Sole 24 Ore: circa 11.000 aziende edili che si sono registrate al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio dopo settembre 2020, hanno cessato la loro attività.

Numeri impressionanti, che fanno riflettere.

Confermano ancora una volta le paure che molti, privati e istituzioni, provano nei confronti di questo settore, evidenziando come in questi anni è stato dato un ruolo di primo piano alle agevolazioni fiscali lasciando da parte la professionalità. Un periodo critico che ha messo in discussione anche quelle poche realtà solide che hanno lavorato anni cercando di crearsi un’immagine di fiducia.

Una situazione controversa che ha portato a una serie di eventi concatenati che hanno generato solo più confusione oltre ad alimentare il divario tra chi davvero necessitava di interventi di riqualificazione e chi ha colto l’occasione per sfruttare un incentivo così importante.

E proprio questo aumento sproporzionato di domanda ha accentuato ancora di più il popolamento di tutte quelle realtà pronte a fare da “general contractor”, rimaste incagliate dopo pochi anni nella trappola dei crediti senza via d’uscita.

Una trappola che si è accentuata ancora di più con le misure restrittive introdotte poco dopo dallo Stato per limitare l’accesso alle agevolazioni fiscali dando inizio a una fila di chiusure aziendali consistente, numeri che fanno parlare a testimonianza della labile affidabilità di questi soggetti.

Lo evidenzia anche un report pubblicato dal Sole24ore: “Nel secondo e nel terzo trimestre del 2022 viaggiano tra le 1.200 e le 1.300 unità in meno. A fine 2022 salgono sopra quota 1.700, per superare le 3mila uscite all’inizio del 2023: sono proprio i mesi nei quali le norme sulla qualificazione Soa iniziano a entrare in vigore. I numeri restano molto alti, dopo la fiammata di inizio 2023, anche nel secondo e terzo trimestre di quell’anno, quando si viaggia ancora intorno a quota 1.800 cancellazioni.”

Torniamo quindi al tema fondamentale: in un frangente segnato e condizionato inevitabilmente dall’“effetto superbonus” di chi fidarsi?

Ci sono sicuramente alcuni elementi che aiutano a distinguere una realtà solida da una completamente estranea al settore, a partire sicuramente dalle testimonianze e dai lavori documentati che danno vita alla reputazione dell’azienda.

Ma ci sono da considerare alcuni elementi più concreti e oggettivi: le certificazioni.

Una barriera sfruttata dallo stesso Stato per ostacolare l’intrusione” di tutte quelle realtà fittizie nate solo ai fini dei bonus, uno strumento che solo le aziende più solide, strutturate e consolidate si sono impegnate ad ottenere a dimostrazione di una realtà più concreta, certificata anche da istituzioni esterne riconosciute.

Parliamo di certificazioni come la SOA, attestazione che qualifica l’azienda per partecipare anche agli appalti pubblici e certificazione della qualità come l’ISO 9001, tutte attestazioni che prevedono la verifica e il conseguimento periodico di determinati requisiti.

Certificazioni che abbiamo perseguito e ottenuto nonostante il turbinio del superbonus, scegliendo di investire in formazione e innovazione. Un percorso di continuo investimento, ma ci siamo impegnati a mantenere un unico elemento inalterato: il nostro metodo chiavi in mano.

L’unico strumento che ci ha permesso e ci permette tuttora di realizzare non solo lavori veramente a corpo, senza “costi a sorpresa” o “lavori senza fine”.

Un metodo che ci ha permesso di selezionare i cantieri da riqualificare, analizzandoli a uno a uno ed incassando ad oggi tutti i crediti dei bonus fiscali, evitando il tanto parlato “incagliamento dei bonus”.

E quindi di chi fidarsi?

Non esiste una lista a cui fare riferimento, sarebbe bello.

Ma possiamo dire con certezza che i pochi elementi che abbiamo visto sopra sono già un vantaggio da sfruttare per dare una valutazione dell’azienda da scegliere, diffidando da chi parla solo di agevolazioni fiscali con promesse vane.

Una trappola non facile da evitare, ne siamo consapevoli.

Per questo motivo abbiamo scelto di continuare a investire in certificazioni, in crescita e innovazione affinando sempre di più un metodo alternativo di lavorare, una consulenza in grado di togliere ogni dubbio prima ancora di iniziare i lavori.

Un metodo che ci permette di realizzare davvero il chiavi in mano, che puoi trovare proprio qui.

 

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